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Autore: Alex

Bolletta luce: che differenza c’è tra consumi stimati, rilevati e fatturati

Nella bolletta luce e gas compaiono diversi voci riguardanti i consumi. Può risultare difficile districarsi tra queste informazioni e comprendere davvero a cosa si riferiscano. Che differenza c’è tra consumi stimati, rilevati e fatturati? La nostra guida completa ti aiuterà a comprendere al meglio le varie componenti e a sapere a cosa sono dovute le discrepanze, in modo avere un quadro chiaro della situazione e a conoscere i reali costi per gas ed energia elettrica.

Bolletta luce: cosa sono i consumi rilevati?

Questa voce presente in bolletta identifica la qualità di kWh di energia elettrica o di SMC di gas consumati in un determinato intervallo di tempo. Corrisponde alla differenza tra due letture: una alla fine e l’altra all’inizio del periodo di riferimento. Si tratta dunque del consumo effettivo speso dal cliente. I consumi rilevati possono essere identificati tramite la lettura del contatore di luce e gas da parte del distributore o da parte dell’utente stesso tramite l’autolettura. Questa rilevazione viene comunicata al fornitore, che provvederà a fatturare l’importo.

Bolletta luce: cosa sono i consumi stimati?

Quando il fornitore non ha a disposizione i consumi effettivi e il cliente non effettua l’autolettura, allora il distributore fa una stima presunta dei consumi di kWh di energia elettrica e di SMC di gas, basandosi sui dati storici del cliente. In questo caso l’utente può trovarsi di fronte a un consumo stimato inferiore a quello rielvato oppure superiore a quello rilevato: l’eventuale conguaglio o l’accredito a favore del cliente figureranno nella bolletta successiva, quando si avranno a disposizione i consumi reali.

Bolletta luce: cosa sono i consumi fatturati?

Con questa voce si intendono i kWh di energia elettrica e gli SMC di gas effettivamente addebitati al cliente in bolletta per il periodo di riferimento e che dunque andranno pagati.”

Impianto fotovoltaico fai da te: come realizzarlo, costi e vantaggi

Gli impianti fotovoltaici permettono di sfruttare l’energia rinnovabile del sole, riuscendo così ad aiutare l’ambiente e anche a risparmiare sulle bollette di luce e gas. Con il fotovoltaico si può godere di svariati benefici in termini di consumo energetico e di impatto ambientale, riducendo le emissioni di CO2 nell’atmosfera. Questi impianti sfruttano la capacità dei pannelli solari di assorbire la luce e di trasformarla in energia elettrica, la quale viene riconvertita in corrente alternata attraverso un dispositivo detto inverter.

Come funziona l’impianto fotovoltaico

Il risparmio garantito dagli impianti fotovoltaici deriva da due meccanismi precisi, ovvero l’autoconsumo e lo scambio sul posto. Questi due processi possono assicurare un risparmio fino al 100% sulla bolletta della luce e fino al 50% sulla bolletta del gas. Si utilizza una fonte di energia rinnovabile per i consumi domestici, allontanandosi così dai combustibili fossili tradizionali: è la scelta più sostenibile per il pianeta e per fronteggiare il cambiamento climatico.

Agli impianti fotovoltaici è possibile abbinare un sistema di accumulo. Si tratta di batterie speciali che sono in grado di stoccare l’energia prodotta dai pannelli e che non è ancora utilizzata per i consumi domestici. In questo modo sarà possibile immagazzinare l’energia in eccesso senza sprecarla, riuscendo a utilizzarla in un secondo momento. Si tratta di una pratica molto efficace per evitare lo spreco di energia e usufruire di quella già in possesso.

Cambio fornitore luce: come farlo e perché conviene

Il cambio fornitore luce e gas permette di risparmiare considerevolmente in bolletta. Spostandosi verso un nuovo gestore all’interno del mercato libero, infatti, si può approfittare di offerte vantaggiose e convenienti che permettono di usufruire di tariffe più favorevoli riguardo al costo dell’energia, dovendo pagare così importi meno salati. Tra l’altro il passaggio da un fornitore all’altro è semplice, gratuito, non invasivo e non richiede interventi domestici: basta contattare il nuovo fornitore, sottoscrivere il contratto e penseranno a tutto loro.

Il cambio fornitore luce e gas può essere adottato anche per sottoscrivere una tariffa variabile o una a prezzo bloccato a seconda delle esigenze di consumo. Per quanto riguarda l’energia elettrica si può anche pensare ad adottare una tariffa monoraria o multioraria a seconda delle necessità. Sul mercato luce e gas sono presenti anche offerte inclusive di assicurazione per la casa che possono essere molto interessanti. Attenzione alla cosiddetta modalità dual fuel, che permette di adottare un’offerta luce e gas insieme con lo stesso gestore per usufruire di sconti e bonus importanti.

Cambio fornitore luce e gas: il passaggio al mercato libero e perché è obbligatorio farlo nel 2024

Il cambio fornitore gas e luce è consentito in Italia dal 1999. Gli italiani che ancora non lo hano fatto saranno obbligati a passare al mercato libero nel 2024, visto che scadrà il termine previsto per il passaggio dal mercato a maggior tutela a quello liberalizzato.

Circa il 25% degli utenti deve ancora provvedere allo switch verso il mercato lbero, in cui ogni fornitore è in grado di agire direttamente sul prezzo della materia prima e di offrire dunque tariffe più o meno convenienti rispetto al mercato tutelato dove è l’Arera a definire i vari oneri.

Il passaggio al mercato libero è obbligatorio dal gennaio 2024, salvo nuovi rinvii da parte del Governo. Chi non effettuerà automaticamente il passaggio sarà assegnato a un fornitore provvisorio con condizioni contrattuali che coincidono con quelle delle offerte PLACET. Questo regime transitorio si chiama Servizio a Tutele Graduali (STG).

Cambio fornitore luce e gas: quali sono le tempistiche

L’Arera stabilisce le tempistiche inerenti le procedure di cambio di fornitore e i gestori energetici devono uniformarsi. Per i clienti domestici i tempi sono di 1 mese a partire dal primo giorno del mese successivo alla comunicazione, mentre per i clienti non domestici si parla di tre mesi all’interno del mercato libero.

Cosa bisogna fare per cambiare fornitore luce e gas?

Effettuare il cambio fornitore luce e gas è molto semplice. Basta mettersi in contatto con il nuovo fornitore e sottoscrivere il contratto, al resto penseranno tutto loro. Al momento della sottoscrizione dovrai avere sotto mano i seguenti dati:

  • Dati dell’intestatario (nome, cognome, codice fiscale).
  • Dati della fornitura (POD per l’energia elettrica, PDR per il gas).
  • Recapiti mail e telefonici.
  • Codice IBAN.

Perché conviene cambiare il fornitore luce e gas?

  • Per attivare un’offerta luce e gas insieme “”dual fuel”” con lo stesso gestore, in modo da usufruire di tariffe più vantaggiose.
  • Per attivare tariffe a energia verde, che garantiscono l’utilizzo di elettricità prodotta da fonti rinnovabili e gas con emissioni compensate.
  • Per passare da una tariffazione variabile a una tariffazione a prezzo bloccato, in modo da mettersi al sicuro dagli eventuali aumenti del costo delle materie prime.
  • Per passare da una tariffazione per l’energia elettrica monoraria a una multioraria o viceversa, in base alle proprie esigenze.
  • In caso di trasloco con relativa voltura utenza, per non doversi adeguare alle scelte dell’inquilino precedente.

Confronto tariffe luce: risparmia sulla bolletta scegliendo l’offerta giusta

Scegliere la giusta tariffa luce è fondamentale per mantenere sotto controllo le spese domestiche. Grazie al nostro approfondito confronto tariffa luce, scoprirai come risparmiare senza sacrificare la qualità del servizio.

L’importanza di un accurato confronto tariffe luce

Il mercato dell’energia elettrica offre una vasta gamma di opzioni, e il confronto delle tariffe luce può fare la differenza tra una bolletta salata e significativi risparmi annuali. 

  1. Variazione dei prezzi: le tariffe possono variare notevolmente tra i diversi fornitori, sia in termini di costi fissi che di prezzo al kWh.
  2. Servizi aggiuntivi: alcuni fornitori offrono pacchetti o servizi extra che possono influire sul costo complessivo.
  3. Promozioni e sconti: mantieniti aggiornato sulle offerte promozionali che potrebbero abbattere ulteriormente il costo della tua bolletta.

Come individuare le migliori offerte luce: valutare le offerte ideali

Alcuni consigli per trovare la tariffa più adatta alle tue esigenze: 

  1. Stima il tuo consumo: analizza le tue bollette precedenti e stima il tuo consumo medio mensile e annuale.
  2. Considera le tue abitudini: se consumi più energia durante la sera o nel weekend, una tariffa con prezzo ridotto nelle ore non di punta potrebbe essere vantaggiosa.
  3. Verifica la reputazione del fornitore: leggi recensioni e opinioni degli utenti per avere un’idea della qualità del servizio e dell’assistenza clienti.
  4. Utilizza strumenti online: esistono molti siti e applicazioni che permettono di confrontare le migliori offerte luce in modo semplice e veloce.

Come cambiare fornitore per risparmiare: una scelta semplice e senza stress

Se dopo il confronto decidi di cambiare fornitore, il processo è generalmente semplice e veloce. Assicurati di controllare eventuali penali o costi associati alla rescissione del tuo contratto attuale e sii pronto a fornire i dati necessari al nuovo fornitore. 

Con un attento confronto tariffa luce, potrai goderti tutti i comfort della tua abitazione senza preoccuparti di bollette esorbitanti. Dedica un po’ di tempo alla ricerca e scopri come una scelta informata può tradursi in notevoli risparmi.

Impianto fotovoltaico, quanto si risparmia sull’energia della casa? Costi bolletta luce

L’impianto fotovoltaico è una soluzione adottata con sempre più frequenza dagli italiani per produrre l’energia elettrica necessaria ai consumi domestici. Questa scelta permette di generare energia da fonti rinnovabili e assicura un notevole risparmio sui costi in bolletta per la casa. Utilizzando i pannelli fotovoltaici, infatti, si può diminuire in maniera sensibile il prelievo di energia elettrica dalla rete e così il costo della bolletta della luce cala drasticamente, non soltanto per quanto riguarda la componente di materia prima ma anche per tutte le altre voci dipendenti dai kWh utilizzati.

Come funziona l’impianto fotovoltaico? L’installazione dei pannelli e la produzione di energia

L’installazione di un impianto fotovoltaico permette agli utenti di diventare produttori di energia, assumendo il ruolo di “”Prosumer””. I pannelli generano energia dalle ore 06.30 alle ore 18.00 (in media, in inverno non si va oltre le 16.30 e in estate ci si può spingere anche fino alle 20.00). Durante questo intervallo di tempo si può consumare l’energia elettrica prodotta dai pannelli solari, senza doverla acquistare dalla rete di distribuzione. Se in una giornata si producono 10 kWh e se ne consumano 6, i restanti 4 verranno immessi nella rete elettrica, traducendosi in un vantaggio economico. Quando infatti il sole tramonterà, l’impianto fotovoltaico smetterà di produrre energia, ma la casa continuerà a consumerà e quell’energia dovrà essere prelevata dalla rete.

Impianto fotovoltaico con accumulo: come sfruttare i pannelli solari anche di notte

I sistemi di accumulo per impianti fotovoltaici permettono di immagazzinare l’energia prodotta in eccesso rispetto ai consumi, riuscendo così a utilizzarla durante le ore notture o quando il sistema non produce energia sufficiente per coprire il fabbisogno di quel momento. Lo storage permette così di utilizzare tutta l’energia prodotta dall’impianto fotovoltaico, senza doversi rivolgere alla rete elettrica e riducendo notevolmente i prelievi di energia dalla rete e di conseguenza le spese in bolletta.

Quanto si risparmia usando l’impianto fotovoltaico? I costi di energia e bolletta luce

Maggiore sarà l’autoconsumo e maggiore sarà il risparmio in bolletta, in quanto si riducono i consumi che vengono prelevati dalla rete elettrica e fatturati dal nostro fornitore di energia. Si stima che il 30% dell’energia prodotta da un impianto fotovoltaico venga autoconsumata, ma ci si può spingere fino al 70% nel caso in cui ci sia una batteria di accumulo.

Stando ai prezzi pubblicati da Arera, il risparmio in bolletta potrebbe essere di circa 350 euro all’anno e potrebbe salire a 750 in caso di utilizzo della batteria di accumulo (dati riferiti a un consumo annuo di 3000 kWh con contatore da 3 kW). Nell’impianto fotovoltaico sono presenti due contatori e dunque si comprende facilmente il consumo ottenuto.

Quanto costa installare un impianto fotovoltaico?

Il prezzo chiavi in mano può variare da 1.500 euro a 3.500 euro per ogni kilowatt picco (kWp). Il costo stimato è di circa 10.500 euro, inclusa l’installazione.”

Bolletta Luce Come leggerla e capire i consumi

Capire come leggere la bolletta della luce rappresenta il primo passo fondamentale per comprendere appieno l’impatto dei nostri consumi sul bilancio mensile e, partendo da questa maggiore consapevolezza, prendere le decisioni più appropriate per risparmiare sulla bolletta elettrica scegliendo il contratto più adatto a noi.

Come leggere la bolletta della luce

Per comprendere come leggere la bolletta della luce, è importante tenere presente che lo schema di riferimento su cui si basa è stabilito dall’ARERA (Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente).

Ciò consente al cliente di fruire più facilmente della documentazione, poiché la struttura della bolletta per l’energia elettrica in Italia è sostanzialmente identica indipendentemente dal fornitore.

Come leggere una bolletta della luce e far sì che diventi facile capire ogni singola voce?

I dati presenti sul primo foglio della bolletta luce

Sulla prima pagina della bolletta troverete la spiegazione in sintesi dei consumi, l’importo della fattura con la scadenza e i vostri dati di fornitura.

  1. I dati del cliente includono l’intestatario del contratto di fornitura, il suo codice fiscale o partita IVA, se si tratta di un’attività.
  2. L’indirizzo di recapito è l’indirizzo indicato dal cliente per la ricezione della bolletta. Non coincide necessariamente con l’indirizzo di fornitura, ovvero il luogo fisico in cui viene consegnata l’energia elettrica
  3. I dati di fornitura includono l’indirizzo di fornitura e il codice POD (il codice identificativo del contatore), nonché la tipologia di contratto (residente o non residente) e di fornitura (mercato vincolato o libero).

Il grafico a torta e di cosa tratta

Al di sotto dei dati di fornitura troverete un grafico di sintesi degli importi, in cui vengono riportati nel dettaglio i corrispettivi fatturati, suddivisi in quattro voci principali:

  1. La spesa per la materia energia si compone di una quota fissa, pagata indipendentemente dal consumo, e una quota energia, dipendente dal consumo. Quest’ultima determina le differenze nelle tariffe energetiche nel mercato libero.
  2. La spesa per il trasporto e la gestione del contatore include tutti i costi derivanti dal trasporto dell’energia e dalla manutenzione e lettura dei contatori. Questa spesa è stabilita dall’ARERA e non varia quindi da fornitore a fornitore.
  3. La spesa per gli oneri di sistema è costituita da costi imposti dall’ARERA su base trimestrale e è uguale per tutti i fornitori. Questi importi servono a finanziare specifici obiettivi collettivi riguardanti il sistema elettrico, come ad esempio la produzione di energia da fonti rinnovabili e il bonus sociale per le famiglie in difficoltà.
  4. Il totale delle imposte e dell’IVA è determinato dalle accise (imposte indirette) che si applicano all’energia consumata e dall’IVA al 10% che viene applicata sul totale della bolletta. Come per le due voci precedenti, anche in questo caso le imposte sono stabilite dall’Autorità Garante.

Secondo foglio bolletta luce

Sulla seconda pagina della vostra fattura, troverete invece un riepilogo dei consumi che vi saranno stati fatturati e il dettaglio delle letture, con le eventuali fasce orarie (se avete sottoscritto un contratto con tariffa mono, bi o multi oraria):

  • F1 dalle 8:00 di mattina alle 19:00 dal lunedì al venerdì, festività nazionali escluse.
  • F2 dalle ore 7:00 alle ore 8:00 la mattina, dalle ore 19:00 alle ore 23:00 dal lunedì al venerdì e dalle ore 7:00 alle ore 23:00 il sabato, festività nazionali escluse.
  • F3 dalle ore 00.00 alle ore 7.00 e dalle ore 23.00 alle ore 24.00 dal lunedì al sabato, la domenica e festivi tutte le ore della giornata.

Sempre sulla seconda pagina potrete capire se i consumi che vi sono stati fatturati corrispondono ad una lettura effettiva, rilevata dal distributore in remoto (tramite i contatori elettronici), o effettuata dal cliente con autolettura o se invece si tratta di una lettura stimata.

Nel caso in cui troviate una lettura stimata, significa che il fornitore, tramite i dati comunicati dal distributore, ha ipotizzato un consumo relativo, basandosi sui consumi dei periodi precedenti.

Il Canone Rai in bolletta

Dal luglio 2016, una nuova voce è stata aggiunta nel resoconto delle spese delle bollette di ciascuno di noi: il Canone RAI. La legge di Stabilità del 2016 ha stabilito che il Canone RAI sia addebitato, rateizzandolo, sulle fatture per l’energia elettrica dell’abitazione di residenza

È possibile richiedere l’esenzione dal pagamento del canone presso l’Agenzia delle Entrate presentando una dichiarazione sostitutiva di non detenzione di apparecchio televisivo. La richiesta di esenzione è valida solo per l’anno in corso e quindi deve essere ripresentata annualmente.

Bolletta facile: scegliere consapevolmente

Come è facile intuire, una volta che sarete in grado di leggere la bolletta della luce e capire quali siano le voci che incidono sul costo, potrete decidere a quale operatore rivolgervi per ottenere un piano tariffario che soddisfi appieno le vostre esigenze. Potrete anche decidere se preferite tra fornitori che abbiano una componente energia rinnovabile o semplicemente un costo vantaggioso.