Durata batteria auto elettrica 2025

Durata batteria auto elettrica 2025: Kia e Tesla ai vertici nello studio Kvdbil

Uno studio svedese rivela che oltre l’80 % delle auto elettriche mantiene più del 90 % di capacità: Kia e Tesla guidano la classifica 2025 sulla durata delle batterie.

La durata della batteria è uno dei temi più discussi nel passaggio alla mobilità elettrica. Nel 2025 il broker svedese Kvdbil ha pubblicato un’analisi su oltre 1 300 veicoli elettrici e ibridi plug-in, mostrando che la maggior parte conserva una capacità quasi invariata dopo anni di utilizzo. I risultati mettono in evidenza Kia EV6 ed Tesla Model Y come modelli con il miglior “stato di salute” (SoH). In questa news spieghiamo cosa significa questo dato, come si misura realmente la salute della batteria e perché le evidenze internazionali — da Recurrent Auto a Geotab — confermano che l’affidabilità delle celle moderne è superiore alle attese. Chiudiamo con i dati Motus-E 2025 e cinque buone pratiche per prolungarne la vita utile.

Lo studio svedese Kvdbil 2025 premia Kia e Tesla

Su 1 300 EV testate in Svezia, l’80 % mantiene > 90 % di capacità; Kia EV6 e Tesla Model Y sono ai vertici.

La ricerca Kvdbil, ripresa da Sweden Herald, ha analizzato la capacità residua delle batterie di auto usate valutando il parametro SoH (State of Health). Il risultato principale indica che otto veicoli su dieci conservano più del 90 % della capacità originale, un dato che smentisce la percezione di rapido decadimento. Kia emerge con i modelli EV6 ed e-Niro, Tesla con Model Y e Model 3, seguite da Hyundai e Volvo. Lo studio specifica che le differenze tra brand possono derivare da fattori climatici, numero di ricariche DC e strategia del Battery Management System (BMS). Fonte Sweden Herald.

  • Campione: ~1 300 BEV/PHEV immatricolati in Svezia.
  • Metodo: lettura SoH da diagnosi OBD e analisi statistica Kvdbil.
  • Risultato medio: 80 % > 90 % capacità residua.
  • Top brand: Kia e Tesla.

Come sono state misurate le batterie (SoH e metodo)

Il SoH esprime il rapporto fra capacità attuale e capacità nominale. Kvdbil ha utilizzato strumenti OBD e letture dirette dei BMS, ma i valori possono variare a seconda del firmware o del margine di buffer di carica. Ciò spiega perché due veicoli con stessa chimica (NMC) possano mostrare SoH diversi. Recurrent Auto sottolinea che differenze fino a 3–4 punti percentuali sono fisiologiche. Il dato Kvdbil resta però un utile indicatore dell’affidabilità complessiva.

La maggior parte delle auto elettriche mantiene capacità elevata; i valori SoH vanno interpretati considerando metodo e condizioni d’uso.

Cosa rivelano i dati internazionali (Recurrent e Geotab)

Gli studi Recurrent e Geotab confermano un degrado medio di 1–2 % l’anno, con rarissime sostituzioni.

Le analisi longitudinali di Recurrent Auto (oltre 20 000 EV monitorate) mostrano una perdita media di capacità compresa tra l’1 e il 2 % annuo, con stabilizzazione dopo il primo anno. Anche Geotab riporta un dato simile (1,8 % annuo). Ciò significa che una batteria da 60 kWh mantiene in media 55–57 kWh utilizzabili dopo 8 anni, ben al di sopra della soglia di garanzia (70 %). Fonte Recurrent Auto | Fonte Geotab.

  • Degrado medio globale: ~1,8 % l’anno.
  • Poche sostituzioni < 5 % entro 8 anni.
  • Tendenza migliorativa con nuove chimiche LFP e NMC.

Degrado medio 1–2 % l’anno: cosa significa davvero

Un calo SoH dell’1–2 % annuo è impercettibile nell’uso quotidiano. Sulle lunghe percorrenze incide meno dell’1 % sull’autonomia reale ogni 10 000 km. Questo livello di stabilità rende le EV comparabili o migliori dei motori termici in longevità complessiva, dove i componenti meccanici mostrano usura più rapida.

La durata media delle batterie EV è ormai paragonabile all’intero ciclo di vita del veicolo.

L’Italia tra chimiche NMC e LFP: crescita +800 % in 3 anni

Nel 2025 l’80 % delle batterie in Italia è NMC, ma le LFP sono cresciute di +800 % in tre anni secondo Motus-E.

Il Libro Bianco 2025 di Motus-E mostra che le batterie NMC restano prevalenti, ma le LFP stanno rapidamente espandendosi grazie al minor costo e alla maggiore stabilità termica. Questa diversificazione riduce il rischio di degrado e favorisce l’accessibilità dei modelli entry-level. La rete di ricarica pubblica raggiunge 65 992 punti a marzo 2025 (+17 % vs 2024), garantendo copertura nazionale superiore al 93 % del territorio. Fonte Motus-E.

  • 80 % NMC; LFP +800 % in 3 anni.
  • 4,4 GWh installati in Italia nel 2025.
  • 93,7 % del territorio con almeno un punto di ricarica in 10 km.

Rete di ricarica e valore residuo degli EV usati

Una rete più capillare e batterie più robuste aumentano il valore residuo delle auto elettriche. Le flotte aziendali stanno già utilizzando indicatori SoH nei processi di rivendita, rendendo il mercato dell’usato più trasparente. In Italia le auto elettriche circolanti sono quasi 300 000, con trend +77 % sul 2024 (Motus-E 2025).

La diffusione delle batterie LFP e delle infrastrutture di ricarica rafforza affidabilità e valore residuo delle auto elettriche in Italia.

Come preservare la batteria nel tempo (5 buone abitudini)

La longevità delle celle dipende più dall’uso che dalla tecnologia: seguire poche regole fa la differenza.

  • Mantieni il livello tra 20 e 80 % nella ricarica quotidiana.
  • Evita lunghe soste al 100 % di carica, specie con temperature alte.
  • Usa la ricarica rapida solo quando serve e preferisci sessioni brevi.
  • Parcheggia in luoghi temperati per limitare stress termico.
  • Aggiorna il software di gestione (BMS) per ottimizzare bilanciamento celle.

Le abitudini di ricarica e di utilizzo incidono più della tecnologia sul mantenimento della capacità nel tempo.

Conclusione / Takeaway finale

Lo studio Kvdbil 2025 mostra che le batterie EV moderne sono molto più affidabili di quanto si pensi: Kia e Tesla ottengono i risultati migliori e gli studi internazionali confermano degradi minimi. In Italia l’evoluzione verso chimiche LFP e una rete di ricarica più fitta offre ulteriori garanzie. Scopri di più su come valutare una batteria usata e sulle differenze fra LFP e NMC.

FAQ

Quanto dura in media una batteria auto elettrica?

Nelle EV moderne la batteria mantiene in genere tra l’80 e il 90 % della capacità dopo 8–10 anni, con una perdita media dell’1–2 % l’anno. Il dato cambia in base a chimica (NMC o LFP), clima e abitudini di ricarica. Le garanzie dei costruttori coprono spesso 8 anni o 160–200 mila km fino al 70 % di capacità residua, segno della maturità tecnologica raggiunta.

Come si misura lo stato di salute (SoH)?

Il SoH è calcolato dal Battery Management System confrontando capacità attuale e nominale con modelli che usano tensione, corrente, temperatura e storico delle ricariche. La lettura può avvenire via OBD o con report ufficiali. Differenze di 3–4 punti sono fisiologiche tra strumenti e firmware; per questo il SoH va interpretato insieme a chilometraggio, autonomia reale e stile di utilizzo.

Le ricariche veloci rovinano la batteria?

Le ricariche HPC non “rovinano” la batteria se usate correttamente: l’impatto cresce solo con soste frequenti e prolungate fino al 100 %, soprattutto ad alte temperature. Le EV moderne gestiscono in automatico la temperatura delle celle e riducono la potenza quando serve. Nell’uso quotidiano è preferibile ricaricare tra 20 e 80 %, riservando il 100 % ai viaggi.

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