
Obiettivi rinnovabili Europa 2025: chi accelera davvero verso il 2030?
Nel 2025 l’Europa si avvicina alla scadenza degli obiettivi climatici del 2030, ma pochi paesi stanno realmente aggiornando i propri piani. Lo evidenzia Ember, che denuncia un preoccupante ritardo nella revisione dei PNIEC e nel raggiungimento degli obiettivi rinnovabili Europa 2025. Mentre alcuni Stati membri accelerano, molti restano fermi. In questo articolo vediamo chi corre, chi frena e cosa rischia l’intera Unione se non si colma il divario tra obiettivi e realtà.
Nel 2025 solo pochi Paesi UE stanno aggiornando gli obiettivi sulle rinnovabili. Ember lancia l’allarme: target 2030 a rischio.
Perché pochi paesi aggiornano i target rinnovabili
Nel 2025 la maggior parte dei paesi UE non ha ancora rivisto i PNIEC come previsto dal Fit for 55.
Il quadro europeo resta preoccupante: meno della metà degli Stati membri ha consegnato una versione aggiornata del proprio PNIEC. Ember segnala che molti governi non hanno ancora allineato i target 2030 alle nuove direttive. Il problema non è solo di ritardo, ma di scarsa ambizione politica. Senza piani credibili, l’Europa rischia di perdere tempo prezioso nella corsa alla decarbonizzazione.
- Solo 12 paesi hanno presentato un PNIEC aggiornato
- Altri 8 hanno inviato bozze non coerenti con il Fit for 55
- Manca una cabina di regia europea
- Nessun meccanismo di enforcement vincolante
- Le revisioni sono spesso influenzate da elezioni o crisi interne
- I dati su capacità installata sono parziali o obsoleti
Ember: i nuovi PNIEC tardano o mancano
Nel suo aggiornamento di giugno 2025, Ember denuncia che solo 12 paesi UE hanno presentato un Piano Nazionale Energia e Clima (PNIEC) aggiornato. Altri 8 hanno inviato documenti incompleti o non coerenti con i nuovi obiettivi europei. Il problema non è solo di ritardo formale: senza obiettivi chiari, non si possono pianificare aste, incentivi o investimenti in reti. L’Europa rischia una transizione energetica a due velocità, con enormi disuguaglianze tra Stati membri.
Il Fit for 55 resta sulla carta in molti Stati, difficile raggiungere gli obiettivi rinnovabili Europa 2025
Il pacchetto legislativo europeo Fit for 55 punta a ridurre le emissioni nette del 55% entro il 2030 rispetto ai livelli 1990. Include target vincolanti su rinnovabili, efficienza energetica e ETS. Ma senza PNIEC aggiornati, gli Stati non hanno una tabella di marcia concreta. Secondo Ember, molti paesi mantengono obiettivi datati al 2020, ormai insufficienti. Senza piani compatibili con il Fit for 55, sarà impossibile raggiungere i risultati attesi.
I Paesi più virtuosi: chi sta correndo verso il 2030
Spagna, Danimarca e Paesi Bassi sono i più avanti sugli obiettivi rinnovabili al 2030.
Mentre molti restano fermi, alcuni Paesi UE stanno accelerando davvero. Ember evidenzia come alcuni governi abbiano già avviato cantieri concreti, superando i target minimi previsti. La differenza sta in una governance stabile, regole chiare e strumenti efficaci. Spagna e Danimarca sono i più avanti, ma anche Paesi Bassi e Germania si distinguono per capacità installata e pianificazione. Non servono solo obiettivi: servono visione e continuità.
- Spagna già al 52% rinnovabili nel mix elettrico
- Danimarca: 76% da eolico, con nuovi impianti offshore
- Paesi Bassi in forte crescita solare (+18% nel 2024)
- Germania: focus su accumulo e rete
- Aste ben disegnate e con prezzi realistici
- Pianificazione condivisa tra Stato e territori
Spagna e Danimarca guidano la classifica Ember
La Spagna ha già superato metà del proprio target 2030, grazie a installazioni annuali record nel fotovoltaico. La Danimarca punta tutto sull’eolico, con uno dei primi parchi offshore galleggianti d’Europa. Questi due Paesi dimostrano che i piani funzionano solo se accompagnati da regole stabili, iter rapidi e collaborazione con i territori. Il risultato? Un mix energetico che cambia davvero, non solo sulla carta.
Germania e Paesi Bassi puntano su rete e storage
La Germania ha avviato un piano massiccio per l’ammodernamento della rete, cruciale per assorbire le rinnovabili. I Paesi Bassi investono in accumulo e nel solare residenziale. Entrambi prevedono obiettivi annuali vincolanti e incentivi stabili. In Germania è attivo un piano nazionale di battery storage e centrali virtuali. Anche qui, la differenza è politica: quando i fondi UE incontrano una visione interna coerente, i risultati arrivano.
I ritardatari cronici: chi rischia di non farcela
Diversi paesi UE, soprattutto dell’Est, sono in grave ritardo sui target rinnovabili.
Secondo Ember, molti Stati membri non hanno nemmeno presentato una bozza aggiornata del PNIEC. I motivi sono vari: dipendenza da carbone, instabilità politica o assenza di visione industriale. La conseguenza è una distanza crescente dagli obiettivi UE. Se questi paesi non accelerano, l’Unione rischia di fallire nel suo insieme. E in molti casi, i fondi europei sono disponibili ma non utilizzati per inefficienze strutturali.
- Romania e Bulgaria: PNIEC non rivisti dal 2020
- Irlanda: obiettivi ambigui e troppe deroghe
- Polonia: ancora centrata sul carbone e gas
- Slovacchia e Repubblica Ceca: rete obsoleta
- Estonia e Lettonia: crescita rinnovabile marginale
- Assenza di target annuali misurabili
Polonia e Romania: casi simbolo di ritardo strutturale
In Polonia, il carbone rappresenta ancora il 70% del mix elettrico. Gli investimenti in rinnovabili sono ostacolati da lobby, burocrazia e mancanza di un piano realistico. In Romania la situazione è diversa, ma ugualmente critica: fondi UE disponibili, ma pochi bandi pubblicati. Entrambi i paesi non hanno presentato PNIEC aggiornati nel 2025, segno che la transizione è più dichiarata che praticata.
L’Irlanda rallenta, nonostante le potenzialità
L’Irlanda ha grandi risorse eoliche ma procede a rilento. Il PNIEC aggiornato è stato presentato, ma secondo Ember è troppo vago. Le deroghe concesse per motivi di “flessibilità nazionale” riducono l’efficacia del piano. Inoltre, mancano meccanismi di monitoraggio annuale e gli investimenti in rete e storage sono limitati. Il rischio è che l’Irlanda perda l’occasione di diventare un hub rinnovabile per il Nord Europa.
Ranking interattivo: chi è in linea col target UE
Solo pochi Paesi UE stanno davvero colmando il gap rinnovabili al 2030, secondo Ember.
Ember ha analizzato per ogni paese UE il divario tra capacità rinnovabile attuale e quella necessaria al 2030. Il risultato è una mappa a due velocità. I Paesi virtuosi installano più di quanto previsto, mentre i ritardatari neanche si avvicinano. Il ranking mostra chiaramente chi ha una traiettoria compatibile con gli obiettivi UE e chi no. La media europea resta distante dal ritmo necessario per raggiungere il Fit for 55.
- Obiettivo UE: +70% capacità rinnovabile al 2030
- Solo 6 paesi hanno installazioni > target annuo
- Altri 12 sono sotto del 30–50%
- Ember: serve +600 GW in 5 anni
- Italia tra i paesi a rischio medio-alto
- Differenze forti anche tra Nord e Sud Europa
Top 5: i Paesi con il minor gap
Spagna, Danimarca, Paesi Bassi, Portogallo e Belgio sono i più allineati al target UE. Installano più del necessario, hanno aste regolari, reti moderne e piani nazionali credibili. Il dato chiave è il rapporto tra GW installati nel biennio 2023–2024 e il target residuo. In questi paesi, il ritmo è sostenibile e compatibile con il 2030. Ember li definisce “low-gap compliant” nei propri report.
Bottom 5: chi è più lontano dagli obiettivi
Polonia, Romania, Slovacchia, Lettonia e Croazia sono i peggiori. Le installazioni sono ferme o troppo lente. In alcuni casi mancano persino piani ufficiali aggiornati. Secondo Ember, questi paesi rischiano una doppia penalizzazione: multa per inadempienza e costi maggiori per importazione di energia. Senza interventi urgenti, il loro contributo al target UE sarà nullo o negativo.
Conclusione
L’analisi di Ember 2025 mostra con chiarezza che la corsa dell’Europa verso gli obiettivi rinnovabili non è uniforme. Alcuni paesi stanno costruendo gigawatt e modernizzando reti, mentre altri restano indietro, bloccati da inerzia politica e mancanza di visione. L’Italia è nel mezzo: aggiornata nei documenti, ma ancora troppo lenta nella realizzazione. Senza una spinta vera nei prossimi 24 mesi, la transizione climatica rischia un fallimento collettivo. E l’Europa, stavolta, non ha un Piano B.
FAQ obiettivi rinnovabili Europa 2025
È il pacchetto legislativo UE per tagliare del 55% le emissioni al 2030 rispetto al 1990. Include target vincolanti su rinnovabili, mobilità e efficienza energetica.
Secondo Ember, nel 2025 solo 12 paesi UE hanno presentato un PNIEC conforme al Fit for 55. Tra questi: Spagna, Danimarca, Germania e Paesi Bassi
Ember è un think tank indipendente che analizza dati su elettricità, emissioni e politiche climatiche. I suoi report sono usati da UE, ONG e giornalisti.
Polonia, Romania, Slovacchia e Lettonia sono tra i più lontani dai target 2030. Rischiano sanzioni e dovranno importare energia a prezzi più alti.
I PNIEC aggiornati e le valutazioni della Commissione sono pubblicati sul sito ufficiale della Commissione Europea e nei report Ember.
Efficienza Energetica, Fotovoltaico