
Ricarica auto elettrica in condominio: normativa aggiornata e guida pratica 2025
La ricarica auto elettrica in condominio non è più un miraggio. Con le ultime norme 2024-2025 chi vive in palazzo può installare la wallbox senza lungaggini, risparmiando e aumentando il valore dell’immobile. In questa guida passo-passo scopri cosa dice la legge, quanto costa, chi paga e come evitare litigi coi vicini.
— Art. 1122-bis c.c. garantisce la wallbox privata; bonus 80 % DM 12-6-2024 sulle spese 2024.
— Basta comunicare, far installare a norma CEI 64-8, collaudo.
— Spesa a carico del singolo via contatore o smart meter.
Cosa dice la normativa 2025 sulla ricarica in condominio?
In Italia il diritto di installare una wallbox ≤ 22 kW nel proprio box è garantito dall’art. 1122-bis c.c.; bastano comunicazione scritta all’amministratore e lavori a regola d’arte.
Le attuali normative che rispondono all’installazione di un wallbox in condominio sono:- Bonus 80 % (DM 12/06/2024): € 1 500 max per singola wallbox, € 8 000 max su parti comuni, spese 1/1-31/12 2024.
- Rifinanziamento 2025: in attesa di stanziamento (non ancora pubblicato un nuovo decreto).
- D.Lgs 48/2020: predisposizione condotti in garage > 10 posti fin da progetto; nessun obbligo di attivare il 20% degli stalli, ma per ora è solo una raccomandazione UE.
- Circolare VV.F. n. 2/2018, prot. 16567/2018: wallbox ≤ 22 kW esente da nuovo CPI.
In particolare la circolare VV.F. prot. n. 2/2018, prot. 16567/2018 conferma che le wallbox ≤ 22 kW installate a regola d’arte in autorimesse non richiedono un nuovo Certificato di Prevenzione Incendi (CPI).
Messaggio chiave: il diritto è tutelato, gli adempimenti si riducono a una comunicazione, un’installazione certificata CEI 64-8 e il rispetto delle parti comuni.
Obblighi e diritti per condomini e amministratori
- Comunicazione PEC/raccomandata all’amministratore min. 30 gg prima dei lavori, con schema cablaggio e ditta installatrice (art. 1122-bis, co. 2).
- L’assemblea può opporsi solo se dimostra pregiudizio a parti comuni.
- Amministratore: archivia la Dichiarazione di Conformità (D.M. 37/2008) nel registro anagrafe impianti entro 30 gg e aggiorna, se presente, il fascicolo antincendio.
- In caso di inerzia, il condomino può agire ex art. 1105 c.c. e chiedere rimborso giudiziale delle spese necessarie.
- Il proprietario dell’impianto rimane responsabile civilmente e penalmente della sicurezza.
Messaggio-chiave: la procedura è semplificata; chi installa paga e si assume gli oneri di manutenzione, l’amministratore vigila sulla documentazione.

Come installare una colonnina in condominio?
Basta un progetto elettrico, comunicazione all’amministratore e installatore abilitato: in un giorno la wallbox è operativa.
Installare una colonnina oggi segue una procedura semplificata: comunicazione, preventivo, posa cavi, collaudo e iscrizione alla piattaforma CIVA. Il tutto in cinque passi che vediamo qui sotto.
- Sopralluogo tecnico e verifica potenza disponibile.
- Lettera all’amministratore.
- Tracciatura cavi e installazione wallbox.
- Collaudo e rilascio Dichiarazione di Conformità CEI 0-21
- Aggiornamento fascicolo antincendio se garage > 300 m².
Messaggio-chiave: con un elettricista specializzato il lavoro si chiude in 24 ore, senza burocrazia extra.
Procedura semplificata passo-passo
Dalla firma del preventivo alla messa in servizio passano in media 15 giorni. La ditta posa una linea dedicata dal quadro del tuo appartamento, con cavo FG7 6 mm², e un interruttore differenziale Tipo B. Se il percorso attraversa il corsello box si usano canaline metalliche IP55 fissate a parete. Il collaudo misura continuità PE e prova RCD; il report va consegnato all’amministratore.
Costi medi e agevolazioni disponibili
Bonus colonnine domestiche = 80 % di rimborso fino a € 8.000 per le parti comuni, ma al 17 giugno 2025 copre **solo le spese sostenute nel 2024**; gli incentivi 2025 sono ancora in attesa di decreto di concessione.
Il decreto direttoriale MIMIT 11 giugno 2025 ha liquidato le domande presentate nel 2° sportello 2024 (acquisti e posa dal 1 gennaio al 31 dicembre 2024) mimit.gov.it. Lo sportello 2025 si è chiuso il 27 maggio 2025 e mantiene le stesse percentuali (80 % fino a € 1.500 per wallbox private, € 8.000 per impianti condominiali) – ma il relativo decreto di concessione non è ancora pubblicato. Finché non uscirà, gli interventi realizzati nel 2025 rientrano in una “lista d’attesa” amministrativa.
- Stima costi 2025:
- Wallbox singola 7,4 kW: € 950 – 1.300 installazione inclusa.
- Linea condominiale trifase 22 kW con sharing smart: € 6.000 – 7.500.
- Potenziali risparmi: con bonus attivo il costo effettivo scende a € 190 – 260 per wallbox privata e € 1.200 – 1.500 per l’infrastruttura condivisa.
Attenzione – chi installa nel 2025 deve comunque conservare fatture, schemi elettrici e dichiarazione di conformità CEI 0-21: quando il MIMIT pubblicherà il decreto, scatteranno 30 giorni per caricare la domanda sul portale Invitalia.

Chi paga la ricarica auto elettrica in condominio?
Paghi solo l’energia che ricarichi grazie a contatori individuali o software OCPP.
Il nuovo art. 1122-bis chiarisce che le spese di energia e manutenzione sono a carico del singolo proprietario. La soluzione più diffusa è il contatore dedicato collegato al proprio POD domestico oppure, in caso di wallbox condivisa, un backend che ripartisce i kWh tramite RFID. Nessun condomino può essere obbligato a partecipare se non usa il servizio.
- Contatore singolo = bolletta diretta.
- Wallbox condivisa = fattura mensile tramite app.
- Fondo cassa solo per parti comuni elettriche.
Messaggio-chiave: equità garantita, stop ai “furbetti” dell’energia.
Ripartizione spese e contatori dedicati
Il contatore secondario si installa a valle del tuo interruttore generale e misura i kWh caricati. Il costo medio è 120 € montato. I dati confluiscono nel portale dell’amministratore che scarica il report e ripartisce le spese solo ai singoli utenti, azzerando contestazioni.
Gestione degli addebiti e casi particolari
Per colonnine a uso comune (ad es. tassisti o car-sharing) l’assemblea può deliberare un prezzo al kWh maggiorato del 10% per coprire manutenzione. Se un condomino affitta il box, può sub-contrattare la quota energia al locatario, purché comunichi i nuovi tag RFID.
Quali autorizzazioni servono per installare una ricarica auto elettrica in condominio?
Serve solo la comunicazione CILA e la Di.Co. finale, niente permesso edilizio.
Grazie al D.L. 48/2020 le colonnine rientrano tra gli interventi di edilizia libera. Serve una CILA asseverata se si eseguono tracce murarie sulle parti comuni, altrimenti basta la comunicazione art. 1122-bis. Il fascicolo tecnico comprende schema elettrico, relazione VV.F., manuali e certificati CE.
- Comunicazione + CILA (se tracce).
- Di.Co. CEI 0-21 entro 30 gg.
- Aggiornamento registro impianti.
- Leggi anche Pannelli fotovoltaici sul tetto condominiale
Messaggio-chiave: burocrazia light e zero oneri concessori.
Documenti necessari e tempistiche
Documenti: relazione tecnica, planimetria, dichiarazione di assenso dell’amministratore (immediata), copia polizza RC dell’installatore. La CILA tacita dopo 5 giorni, quindi i lavori possono iniziare già la settimana seguente.
Ruolo dell’amministratore di condominio
L’amministratore funge da “nodo” tra installatore e assemblea: raccoglie le comunicazioni, verifica che l’impianto rispetti le norme CEI 64-8 sez. 722 e deposita i documenti al catasto impianti elettronico. Se omette, incorre in sanzioni fino a 1 200 € (art. 15 D.P.R. 74/2013).
Posso oppormi all’installazione di una colonnina nel mio condominio?
Ti puoi opporre solo se l’impianto compromette sicurezza, decoro o stabilità del fabbricato.
La legge riconosce poche eccezioni all’obbligo di non opporsi. Un vicino può impugnare l’installazione se dimostra rischio strutturale, violazioni antincendio o lesione grave al decoro architettonico (Cass. 32819/2024). In tutti gli altri casi la richiesta è inammissibile.
- Sicurezza impianto non certificata.
- Passaggio cavi che riduce vie di fuga.
- Violazione vincoli paesaggistici.
Messaggio-chiave: “Non mi piace” non è un motivo valido in tribunale.
Motivi validi per l’opposizione alla ricarica auto elettrica in condominio
I motivi si limitano solo se: a) pericolo d’incendio non mitigabile; b) lesione grave parti comuni; c) mancanza progetto firmato; d) violazione norme antisismiche per staffaggi. Il giudice può sospendere i lavori e nominare CTU.
Come gestire eventuali controversie
Il D.Lgs. 149/2022 impone la media-conciliazione obbligatoria prima del ricorso civile. Il 70 % delle liti si chiude con accordo: di solito si sposta la canalina o si riduce la potenza. In media la conciliazione costa 250 € a parte, molto meno di una causa.
Manutenzione e responsabilità delle infrastrutture di ricarica
Il proprietario della wallbox deve farla verificare ogni 2 anni, l’amministratore controlla le parti comuni.
Il D.M. 37/2008 impone il controllo periodico dei dispositivi di protezione e della continuità del PE. Chi omette la manutenzione risponde degli eventuali danni a cose e persone ex art. 2051 c.c. Le parti comuni (quadri, canaline) sono invece sotto la responsabilità del condominio.
- Verifica biennale differenziale e RCD.
- Registro manutenzione conservato 10 anni.
- Assicurazione RC consigliata (≈ 35 €/anno).
Messaggio-chiave: manutenzione minima, responsabilità chiare.
Obblighi manutentivi per legge
Ogni 24 mesi l’installatore o un tecnico abilitato esegue test di isolamento, misura terra e aggiornamento firmware. La scheda verifica va allegata al registro impianto; copia al condominio.
Responsabilità in caso di malfunzionamenti o danni
Se un guasto della tua wallbox provoca danni al vicino, rispondi tu, salvo prova del caso fortuito. Se invece cede il montante condominiale, risponde il condominio in solido. L’assicurazione globale fabbricati copre fino a concorrenza massimale, salvo colpa grave.
FAQ sulla ricarica auto elettrica in condominio
No. È un’innovazione “green”: basta la maggioranza di cui all’art. 1136, comma 2 c.c. (50 % + 1 dei presenti che rappresenti ≥ 1/3 dei millesimi).
Sì: il contributo 50 % si applica sia alle colonnine private sia a quelle condominiali, ripartito pro-quota fra i partecipanti, purché la potenza totale non superi 22 kW per stallo.
Con tariffa F0 0,23 €/kWh una ricarica media da 30 kWh costa circa 7 €. Su 12 000 km/anno la spesa è intorno a 330 €, molto meno di benzina o diesel.
Non è obbligatorio, ma consigliato stipulare una polizza RC impianti elettrici (premio 30-40 €/anno) che copra danni da sovratensione o incendio.
Si installa un quadro sottocontatore vicino alla colonnina con interfaccia MID e modulo GSM che invia i dati all’app dell’utente e all’amministratore.
Conclusioni
Con le norme 2025 l’Italia chiude il gap con l’Europa: ricaricare in condominio è più facile, sicuro e conveniente. Chi investe oggi in una wallbox aumenta il valore del box e risparmia in bolletta, contribuendo alla transizione elettrica collettiva.
Auto Elettriche, Impianti condominiali, Wallbox