
Citycar elettriche a confronto: chi vince per autonomia reale in città?
Quando si parla di autonomia citycar confronto, spesso ci si limita ai dati WLTP forniti dalle case. Ma cosa succede davvero in città, nel traffico vero? In questo articolo riprendiamo un test inglese che ha messo alla prova sei citycar elettriche in condizioni urbane reali: carica al 100% e si guida fino allo 0. Ecco i risultati.
Test su strada: 6 citycar elettriche messe a confronto da carica piena fino allo 0% per svelare l’autonomia reale.
Il test comparativo: 6 citycar portate allo 0%
Un test su strada in condizioni urbane ha messo a confronto l’autonomia reale di sei citycar EV.
AutoExpress ha testato sei citycar elettriche in un contesto urbano realistico, guidandole dal 100% di carica fino allo spegnimento completo. Le auto hanno affrontato percorsi cittadini standard, inclusi tratti congestionati e rallentamenti da traffico tipico. Nessuna simulazione da laboratorio: solo strada, clacson e semafori.
L’obiettivo era semplice: confrontare l’autonomia reale auto elettrica con quella ufficiale dichiarata nel ciclo WLTP. Il test ha permesso anche di rilevare quanto margine di sicurezza lasciano le auto una volta arrivati allo 0%, e quali vetture risultano più efficienti nella guida urbana.
- Test realizzato dal portale inglese AutoExpress
- Sei citycar elettriche nuove in prova reale
- Percorso urbano vario e congestione inclusa
- Distanza percorsa fino allo 0% di batteria
- Analisi di efficienza e differenze WLTP
I modelli messi alla prova
Tutti i modelli appartengono al segmento delle citycar elettriche sotto i 30.000 €, ideali per tragitti brevi, casa-lavoro o uso urbano.
- Renault 5 E-Tech (Evolution 120 CV, 40 kWh)
- BYD Dolphin (Surf Comfort, 43,2 kWh)
- Fiat Grande Panda (La Prima, 43,7 kWh)
- Hyundai Inster (49 kWh)
- Leapmotor T03 (36 kWh)
- Dacia Spring (Extreme 65, 25 kWh)
Autonomia reale vs dichiarata: chi sorprende davvero?
Solo una vettura ha superato i dati WLTP: ecco la classifica finale dell’autonomia reale.
Confrontare l’autonomia WLTP con quella reale su strada è fondamentale per capire quanto ci si possa fidare dei dati ufficiali. Il test AutoExpress ha mostrato differenze anche significative: alcune citycar hanno fatto molto meglio delle attese, altre hanno deluso. Nessuna ha toccato la WLTP, ma una ci è andata molto vicino.
- La Leapmotor T03 è la più efficiente in rapporto WLTP/reale
- Fiat Grande Panda è sotto il 70% dell’autonomia ufficiale
- BYD Dolphin e Hyundai Inster si comportano bene
- Renault 5 ha ampio margine di miglioramento
- Dacia Spring resta limitata ma coerente con il listino
Classifica per autonomia citycar confronto reale in km
Valori arrotondati su base miglia → km, estratti dal test completo pubblicato da AutoExpress UK.
Modello | Autonomia WLTP (km) | Autonomia Reale (km) | Scostamento (%) |
---|---|---|---|
Hyundai Inster | 369 | 296 | -20% |
BYD Dolphin | 322 | 270 | -16% |
Leapmotor T03 | 266 | 229 | -14% |
Renault 5 E-Tech | 310 | 230 | -26% |
Fiat Grande Panda | 320 | 216 | -32% |
Dacia Spring | 229 | 175 | -24% |
Chi delude e chi sorprende nel test su strada
Il grafico evidenzia come le differenze tra autonomia reale e WLTP siano presenti in tutti i modelli, ma più contenute per chi ha un peso inferiore o una gestione energetica più efficiente. Spicca la Leapmotor, seguita da Dolphin e Inster. La Fiat Panda elettrica paga forse un’aerodinamica meno ottimizzata o strategie conservative sulla batteria. Renault 5 e Dacia mantengono un profilo coerente ma migliorabile.
Che cosa ci dicono questi risultati (e perché contano)
La differenza tra autonomia reale e WLTP si sente: alcune citycar ottimizzano molto meglio i consumi urbani.
Il test condotto su strada da AutoExpress conferma un fatto noto ma spesso sottovalutato: le autonomie ufficiali WLTP non riflettono sempre l’uso quotidiano, soprattutto nel traffico cittadino. In città contano fattori come la gestione del recupero in frenata, il peso del veicolo, il software di bordo e l’efficienza dell’inverter.
In questo scenario, alcune citycar riescono a cavarsela meglio di altre: le più leggere o quelle con software più raffinati risultano più stabili anche quando l’autonomia scende sotto la soglia psicologica dei 100 km.
- L’efficienza reale è legata a molti fattori invisibili alla scheda tecnica
- Il ciclo WLTP non rappresenta bene i tragitti a bassa velocità
- Il buffer residuo a “0%” cambia da vettura a vettura
- Alcune EV mostrano un comportamento lineare, altre cali bruschi
Consigli per scegliere una citycar elettrica nel 2025
Chi cerca un’auto per la città dovrebbe guardare oltre i valori WLTP: conta molto di più l’efficienza nei brevi tragitti, la qualità della rigenerazione in frenata e la prevedibilità dell’autonomia residua. Alcuni modelli, anche con il cruscotto al 0%, permettono di percorrere ancora 10–15 km, altri si spengono quasi subito. Meglio un’auto da 220 km stabili che una da 300 km “ballerini”.
Perché il WLTP non basta per valutare una citycar
Il ciclo WLTP è pensato per offrire un dato standardizzato, utile per confrontare i modelli. Ma nel traffico cittadino reale – con stop&go, salite e uso del climatizzatore – i risultati possono essere molto diversi. Una citycar elettrica può perdere anche il 25% dell’autonomia stimata se non ottimizza recupero e gestione dei carichi. Per questo un test urbano indipendente è più utile di qualsiasi scheda tecnica.
Conclusioni: autonomia urbana, meglio testarla davvero
I test su strada mostrano che l’autonomia reale può scendere anche del 30% rispetto al WLTP.
I dati raccolti nel test AutoExpress dimostrano che l’autonomia citycar confronto non può basarsi solo su tabelle ufficiali. Le differenze tra auto “ottimizzate” per la città e quelle più conservative sono evidenti. Il comportamento in coda, la rigenerazione, la gestione del 0% fanno la differenza, spesso più dei kWh a bordo. Per questo, se stai valutando una citycar elettrica, verifica sempre test su strada reali prima dell’acquisto. Per farti poi un idea finale il consiglio è di effettuare in prima persona una prova in un concessionario, “toccare con mano” la tua prossima auto rimane una sensazione irrinunciabile per una scelta consapevole.
Domande frequenti sull’autonomia reale delle citycar elettriche
Il valore WLTP è una stima utile ma ottimistica. Nella guida in città, con semafori e traffico, l’autonomia reale può calare anche del 20–30%. È sempre meglio basarsi su test indipendenti per capire cosa aspettarsi davvero.
In teoria sì, ma non sono pensate per quello. Hanno batterie più piccole e tempi di ricarica meno rapidi. Per l’uso quotidiano urbano sono perfette, ma per lunghi viaggi serve pianificare bene le soste e senza una presa DC sopra i 50kW/h lo sconsiglio vivamente.
Dipende dal modello. Alcune vetture hanno ancora 10–15 km di margine, altre si spengono quasi subito. Non è un dato sempre dichiarato, ma è importante conoscerlo se si guida spesso al limite.
Secondo il test di AutoExpress, la Leapmotor T03 è quella che ha mantenuto la percentuale più alta rispetto all’autonomia dichiarata. Ma anche Dolphin e Inster si sono difese molto bene nei percorsi urbani.
Assolutamente sì. Sono il modo più realistico per capire consumi, autonomia e comportamento dell’auto nel traffico. I dati ufficiali servono, ma la prova su strada fa davvero la differenza nella scelta.
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