Colonnine ricarica auto elettriche

Le colonnine ricarica auto elettriche in Italia 2025 dati Motus-E e AFIR

L’Italia conta 67 561 punti di ricarica pubblici (+10 569 in un anno): la rete di colonnine ricarica auto elettriche è cresciuta del 18 % grazie al regolamento AFIR e agli investimenti PNRR.

Negli ultimi anni le colonnine di ricarica auto elettriche sono diventate un’infrastruttura chiave della mobilità elettrica in Italia. La rete pubblica cresce in città e lungo le autostrade, sostenuta dai fondi nazionali ed europei. Il Regolamento AFIR impone una stazione rapida ogni 60 km sulla rete TEN-T: regole comuni, pagamento elettronico e prezzi chiari. In questa guida analizziamo i dati 2025 di Motus-E, i tipi di colonnine, i costi e l’interoperabilità, con link a risorse ufficiali e agli approfondimenti interni per confrontare i prezzi delle colonnine elettriche.

Le colonnine di ricarica in Italia nel 2025

A giugno 2025 sono attivi in Italia 67 561 punti di ricarica pubblici, +10 569 rispetto al 2024 (+18 %), con copertura del 93 % del territorio nazionale.

Secondo il rapporto Motus-E 2025, la rete italiana è cresciuta costantemente negli ultimi 12 mesi, raggiungendo una densità media di un punto ogni 10 km e un rapporto di 5,4 auto elettriche per colonnina. Il PNRR ha sostenuto nuove installazioni ad alta potenza nelle aree urbane e lungo le autostrade. Il Nord Italia concentra il 57 % dei punti totali, il Centro 20 % e il Sud 23 %, dove sono in arrivo ulteriori bandi per colmare il divario territoriale.

  • Totale punti pubblici (giugno 2025): 67 561
  • Incremento annuale: +10 569 unità / +18 %
  • Copertura territoriale: 93 % dei comuni italiani
  • Rapporto veicoli / colonnina: 5,4 BEV per punto
  • Fonte primaria: Motus-E Libro Bianco 2025

Crescita 2019-2025: +10 mila colonnine in un anno

Nel 2019 i punti pubblici erano circa 20 000: in sei anni la rete è più che triplicata. L’accelerazione più evidente è tra 2023 e 2025 grazie ai bandi MASE, agli investimenti di operatori come Enel X Way, Be Charge, A2A, Electra, Ewiva e alla spinta del PNRR. Oggi la capillarità delle colonnine di ricarica auto elettriche riduce le distanze tra aree urbane e tratte a lunga percorrenza. La crescita non riguarda solo i volumi, ma anche la qualità: più potenze disponibili, tempi di sosta più brevi e maggiore trasparenza tariffaria. L’obiettivo 2026 è superare 80 000 punti e completare i corridoi TEN-T, con ulteriori installazioni HPC nelle zone a domanda in crescita.

Dove si trovano le colonnine pubbliche

Le colonnine sono più numerose al Nord (Lombardia, Veneto, Emilia-Romagna), ma la crescita più rapida si registra al Sud (+30% in un anno). I principali hub urbani sono Milano, Roma e Torino, mentre le autostrade A1 e A4 guidano la diffusione delle ricariche veloci. È possibile consultare la mappa nazionale delle colonnine direttamente attraverso la Piattaforma Unica Nazionale IDR, il portale ufficiale del Ministero dell’Ambiente che consente di cercare le stazioni di ricarica per indirizzo, potenza, connettore e operatore.

Grazie alla Piattaforma Unica Nazionale IDR è oggi possibile trovare in tempo reale la colonnina più vicina e confrontare le opzioni di ricarica pubbliche.

Tipi di colonnine e modalità di ricarica

Le colonnine di ricarica auto elettriche si distinguono per potenza e tecnologia: le più diffuse sono quelle in corrente alternata (AC) fino a 22 kW e le rapide in corrente continua (DC) da 50 a 350 kW.

In Italia la maggioranza delle colonnine di ricarica pubbliche utilizza corrente alternata, adatta a ricariche di alcune ore in città o nei parcheggi aziendali. Le colonnine in corrente continua garantiscono invece potenze elevate e sono ideali durante i viaggi. Ogni stazione integra connettori standard europei: Tipo 2 per AC, CCS Combo 2 e CHAdeMO per DC.

  • Modo 2 – presa domestica con cavo di sicurezza, fino a 3,7 kW.
  • Modo 3 – wallbox o colonnina AC fino a 22 kW, la più diffusa.
  • Modo 4 – ricarica rapida in corrente continua, fino a 350 kW.

La scelta dipende dal tempo a disposizione e dalla potenza del veicolo. Una citycar ricarica in 5-6 ore su AC, mentre un SUV o una berlina ad alta autonomia può recuperare l’80 % della batteria in meno di 30 minuti usando una colonnina DC.

Colonnine Fast e Ultra-Fast

Le colonnine Fast e Ultra-Fast sono oggi una realtà consolidata. A fine 2024 rappresentavano circa il 10 % della rete pubblica e crescono rapidamente grazie a nuovi impianti da 300–400 kW. Con queste potenze un’auto elettrica può recuperare fino a 300 km in 15–20 minuti, riducendo l’attesa durante i viaggi.

Gli operatori principali — Enel X Way, Be Charge, A2A E-Moving, Electra, Ewiva e Tesla Supercharger — adottano lo standard CCS Combo 2 e la tecnologia “Plug & Charge”, che avvia la ricarica automaticamente. Queste colonnine di ricarica auto elettriche ad alta potenza si trovano lungo autostrade, centri commerciali e aree di sosta strategiche. Per un quadro dedicato vedi la guida alle colonnine ultra-fast in Italia.

  • Ricarica media: 15–25 minuti per l’80 % della batteria
  • Potenza tipica: 150 – 400 kW (DC)
  • Standard: CCS Combo 2 – Plug & Charge ISO 15118
  • Pagamenti: App, RFID o automatici
  • Luoghi: autostrade, centri commerciali, stazioni di servizio

Queste infrastrutture rispondono ai requisiti del Regolamento AFIR 2025, che impone una stazione da almeno 150 kW ogni 60 km lungo la rete TEN-T. L’espansione delle Ultra-Fast è essenziale per la mobilità a lunga percorrenza e per ridurre l’ansia da autonomia.

Le colonnine Fast e Ultra-Fast sono già diffuse in Italia e stanno diventando sempre più potenti, rendendo la ricarica rapida una parte normale dei viaggi elettrici.

Obiettivi europei AFIR 2025 e PNRR italiano

Il Regolamento europeo AFIR 2025 e i fondi PNRR del MASE stanno accelerando la diffusione delle colonnine di ricarica auto elettriche ad alta potenza in tutta Italia, con migliaia di nuove installazioni già finanziate.

Il regolamento AFIR (Alternative Fuels Infrastructure Regulation – UE 2023/1804), in vigore dal 2024, stabilisce che entro il 31 dicembre 2025 ogni corridoio TEN-T europeo debba disporre di una stazione di ricarica da almeno 150 kW ogni 60 km. L’obiettivo è creare una rete interoperabile e accessibile in tutti i Paesi UE, con pagamento elettronico diretto e tariffe trasparenti.

In Italia il recepimento avviene tramite il Piano Nazionale Infrastrutturale per la Ricarica (PNIRE) e il PNRR – Missione 2, Investimento 4.3. Il MASE ha destinato oltre 700 milioni di euro a nuove stazioni HPC (High Power Charging) per autostrade, parcheggi e nodi urbani. Entro il 2026 si stimano circa 21 000 colonnine HPC, con priorità alle regioni del Sud. Nel secondo trimestre 2025 risultano già autorizzati più di 5 000 punti ad alta potenza in 230 comuni.

Per i viaggi lungo la rete TEN-T, vedi anche l’approfondimento sulle colonnine in autostrada 2025, con mappa, potenze e consigli pratici.

Bonus colonnine e agevolazioni 2025

Il Bonus colonnine 2025 rifinanzia gli incentivi per privati e imprese. La nuova dotazione di 87 milioni di euro copre fino all’80 % della spesa per famiglie e condomìni (max 1 500 € singola unità, 8 000 € condominio) e il 40 % per imprese con potenze ≥ 22 kW. Le domande si presentano su Invitalia fino a esaurimento fondi. Restano inoltre attive IVA agevolata al 10 % e credito d’imposta per installazioni residenziali.

  • Famiglie e condomini → 80 % fino a 1 500 €/8 000 €
  • Imprese → 40 % della spesa ammessa
  • IVA 10 % – credito d’imposta residenziale
  • Piattaforma → Invitalia Bonus colonnine 2025

Grazie all’AFIR e al PNRR il 2025 è l’anno della maturità per le infrastrutture di ricarica elettrica: standard europei, fondi pubblici e bonus nazionali rendono la rete italiana più potente e diffusa che mai.

Costi, tariffe e interoperabilità 2025

Nel 2025 il costo medio della ricarica pubblica varia tra 0,45 €/kWh per le colonnine AC e 0,75 €/kWh per le rapide DC, con differenze legate alla potenza e al provider.

Secondo l’analisi EPT aggiornata a ottobre 2025, ricaricare un’auto elettrica da 50 kWh costa in media tra 22 € e 38 € su rete pubblica. Le colonnine AC (fino a 22 kW) restano le più economiche, mentre le Fast e Ultra-Fast superano spesso 0,70 €/kWh per coprire i costi di infrastruttura e potenza istantanea. Le tariffe sono ormai quasi tutte a consumo, con prezzi visibili prima dell’avvio e pagamento contactless o via App.

Operatore Tipo €/kWh medio
Enel X Way AC / DC 0,45 – 0,78
Be Charge (Plenitude) AC / DC 0,46 – 0,74
A2A E-Moving AC / DC 0,44 – 0,72
Electra / Ewiva HPC 300 – 400 kW 0,70 – 0,79

L’Autorità ARERA 266/2024 ha introdotto regole di trasparenza sui costi di connessione e sull’accesso ai dati CPO, favorendo la concorrenza e la piena interoperabilità tra piattaforme. Oggi chi utilizza un’unica App o card può ricaricare presso diversi operatori grazie agli accordi MSP – CPO e ai protocolli OCPI ( Open Charge Point Interface ).

Per un confronto aggiornato e dettagliato dei costi puoi consultare la nostra guida mensile sui prezzi delle colonnine elettriche, aggiornata ogni mese con le variazioni ufficiali dei principali provider italiani.

Nel 2025 la ricarica pubblica è più trasparente, interoperabile e digitale: con un’unica App si può ricaricare ovunque, scegliendo in tempo reale la colonnina più conveniente.

Verso una rete smart e integrata con il fotovoltaico

La prossima evoluzione delle colonnine di ricarica auto elettriche sarà l’integrazione con il fotovoltaico e con le reti intelligenti di distribuzione, per ridurre i costi e ottimizzare i consumi.

Le nuove infrastrutture prevedono sistemi di smart charging capaci di modulare la potenza in base al carico della rete e alla produzione da fonti rinnovabili. Molti gestori stanno già installando colonnine alimentate da impianti fotovoltaici locali o da comunità energetiche, con accumulo a batteria per stabilizzare la fornitura. Il passo successivo è la diffusione della tecnologia V2G – Vehicle to Grid, che consente ai veicoli di restituire energia alla rete nelle ore di picco.

L’ARERA e il GSE stanno definendo le regole per remunerare l’energia restituita, aprendo la strada a un nuovo modello di mobilità circolare in cui l’auto elettrica diventa parte attiva del sistema energetico. Questa convergenza tra ricarica, produzione solare e accumulo sarà decisiva per rendere la mobilità elettrica più sostenibile e autonoma dai combustibili fossili.

L’integrazione tra colonnine, fotovoltaico e reti smart trasformerà la ricarica in un servizio energetico completo, riducendo i costi e favorendo l’autonomia energetica del Paese.

Considerazioni sulla ricarica come infrastruttura chiave della mobilità elettrica

Nel 2025 l’Italia è tra i Paesi UE più dinamici: oltre 67 000 punti attivi, tempi di ricarica ridotti e regole AFIR comuni. Le colonnine di ricarica auto elettriche non sono più un servizio di nicchia: la rete è capillare, interoperabile e orientata a potenze sempre più elevate. L’integrazione con fotovoltaico e V2G rafforza la sostenibilità del sistema. Per confrontare i costi mese per mese, consulta la nostra guida ai prezzi delle colonnine elettriche.

FAQ – Domande frequenti sulle colonnine di ricarica auto elettriche

Quante colonnine di ricarica ci sono in Italia nel 2025?

A giugno 2025 risultano installati 67 561 punti di ricarica pubblici (+18 % annuo) secondo Motus-E.
Il Nord ospita circa il 57 % dei punti, il Centro 20 % e il Sud 23 %.

Quanto costa ricaricare un’auto elettrica nel 2025?

Il costo medio varia da 0,45 €/kWh (AC) a 0,75 €/kWh (DC).
Ricaricare un’auto da 50 kWh costa tra 22 € e 38 € su rete pubblica.
Nella nostra guida ai prezzi delle colonnine elettriche aggiorniamo ogni mese i valori per operatore e potenza.

Che cosa prevede il regolamento AFIR 2025?

L’AFIR richiede una colonnina ≥ 150 kW ogni 60 km lungo la rete TEN-T e l’obbligo di pagamento elettronico diretto. Introduce inoltre standard comuni e trasparenza dei prezzi in tutta l’Unione Europea.

Esistono incentivi o bonus per installare colonnine private?

Sì. Nel 2025 sono attivi i contributi MASE gestiti da Invitalia: fino all’80 % per famiglie e condomini e al 40 % per imprese. Si aggiungono IVA agevolata e credito d’imposta per installazioni residenziali.

È possibile ricaricare con energia solare?

Sì. Le nuove colonnine smart possono essere collegate a impianti fotovoltaici domestici o aziendali.
Con la funzione V2G l’energia accumulata nelle batterie può essere reimmessa in rete per ridurre i costi energetici.

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