
V2G Italia 2025: guida completa alla ricarica bidirezionale
V2G Italia 2025 segna la svolta commerciale della ricarica bidirezionale: la batteria dell’auto assorbe energia quando costa poco e la rivende nei picchi, generando risparmi tangibili e stabilizzando la rete elettrica nazionale. Qui troverai spiegazioni semplici, dati ufficiali ARERA e Motus-E, la lista delle auto compatibili e gli incentivi disponibili. Seguendo i passaggi potrai valutare se installare oggi una wallbox V2G e trasformare la tua EV in un micro-storage pagato.
— Il V2G consente all’auto di vendere corrente alla rete, fruttando fino a 600 €/anno (test ARERA).
— Nel 2025 partono i primi progetti pilota italiani: servono wallbox bidirezionale e veicolo compatibile.
— Guida rapida a normativa, modelli supportati, step di attivazione e pro/contro in meno di 5′.
Cos’è il V2G e perché conta nel 2025
Il Vehicle-to-Grid è lo scambio bidirezionale di energia tra auto e rete che trasforma la batteria in fonte di reddito.
Il V2G nasce per usare milioni di batterie come cuscinetto energetico: l’auto si carica con rinnovabili in eccesso e rivende elettricità quando la domanda cresce, partecipando ai mercati di bilanciamento. Nel 2025 l’Italia entra nella fase pilota dopo anni di test europei, con regole chiare e incentivi economici. Il sistema premia l’utente che lascia l’auto collegata molte ore, riducendo al contempo le emissioni del mix elettrico.
- V2G = <strong>scambio bidirezionale</strong> rete-auto
- V1G = ricarica “smart” unidirezionale
- V2H = energia da veicolo verso casa
Messaggio-chiave: il V2G rende l’auto un asset remunerato, non solo un mezzo di trasporto.
Definizione e principio di funzionamento
Il vehicle-to-grid (V2G) permette alla batteria di immagazzinare elettricità rinnovabile quando i prezzi sono bassi e di restituirla nei picchi di consumo, offrendo servizi di frequenza e riserva. Un software gestisce i flussi, garantendo che lo stato di carica resti sopra la soglia impostata dal proprietario, mentre un aggregatore contabilizza i kWh scambiati e accredita i guadagni mensili sul conto energia.
Differenza fra V2G, V1G e V2H
Il V1G ottimizza solo quando ricaricare, il V2H alimenta la casa ma non vende alla rete, il V2G fa entrambe le cose e genera remunerazione. L’elemento determinante è il protocollo ISO 15118-20, che autorizza la scarica controllata e la fatturazione automatica, superando le limitazioni dei precedenti standard.
Come funziona in pratica la ricarica bidirezionale
Servono wallbox V2G, auto “V2G ready” e contratto con un aggregatore di flessibilità.
Il cuore tecnico è la wallbox bidirezionale certificata CEI 0-21: converte la corrente in uscita dalla batteria e comunica via ISO 15118-20. L’inverter integrato nell’auto negozia potenza e prezzo con l’aggregatore, mentre il contatore bidirezionale misura i kWh immessi. L’aumento potenza a 6 kW in fascia notturna, gratuito fino al 31 dicembre 2025, facilita la sperimentazione domestica.
- Inverter bidirezionale integrato
- ISO 15118-20: handshake, cifratura, pagamento
- Potenza notturna 6 kW gratis (Delibera 541/2020)
Messaggio-chiave: l’utente imposta solo il SoC minimo; la logica di mercato è totalmente automatizzata.
Flussi di energia e protocollo ISO 15118-20
Quando la rete richiede potenza, l’aggregatore invia il comando di scarica: il veicolo eroga fino a 3 kW continui, la wallbox sincronizza fase e tensione, il contatore registra l’energia ceduta. ISO 15118-20 gestisce identità crittografata del veicolo, contratti Plug-and-Charge e fatturazione istantanea, riducendo errori e frodi.
Hardware necessario: wallbox, inverter, contatore
Una wallbox V2G costa 2 000-4 000 €, include relè di sicurezza e meter interno. Il contatore di produzione può essere quello esistente del fotovoltaico; in sua assenza basta un secondo MID da 100 €. L’inverter bidirezionale è integrato nei modelli compatibili e non richiede interventi aggiuntivi.
Stato del V2G in Italia nel 2025
ARERA premia i test pilota in tre regioni con fino a 600 €/anno per auto aggregata.
Con la Delibera 345/2023 il regolatore ha aperto il mercato dei servizi di dispacciamento alle batterie su ruota. Progetti come V2G-BOOST (Bolzano) ed ESI e-Mobility (Lombardia) coinvolgono 1 000 veicoli e testano tariffe dedicate. Terna monitora l’impatto sulla rete, mentre DSO locali forniscono contratti di prova. Chi aderisce nel 2025 riceve priorità di dispacciamento e bonus di partecipazione.
- Delibera ARERA 345/2023
- V2G-BOOST, ESI e-Mobility, Flex Mobility
- Target 10 000 veicoli aggregati entro 2026
Messaggio-chiave: il 2025 è l’anno zero commerciale: aderire ora garantisce tariffe premio.
Normativa ARERA e progetti pilota attivi
La delibera 541/2020 garantisce 6 kW notturni gratuiti, la 345/2023 consente la vendita dei servizi di rete. I progetti pilota remunerano la disponibilità di potenza con 10 €/kW-anno e pagano i kWh ceduti fino a 0,25€. Università e centri di ricerca verificano parametri di sicurezza e degrado batteria.
Ruolo di DSO, aggregatori e Terna
I DSO (e-Distribuzione, Unareti, Edyna) verificano gli allacci, gli aggregatori (Enel X, Neogy, A2A) gestiscono bidding e pagamenti, Terna integra i veicoli nel mercato MSD. La collaborazione riduce i picchi di domanda e favorisce l’integrazione delle rinnovabili.

Quali auto elettriche supportano il V2G?
Oggi solo Nissan Leaf e Renault 5 EV sono V2G ready, ma l’offerta 2025-26 crescerà.
La Leaf usa il protocollo ChaDeMO bidirezionale, mentre Renault 5 EV e Volkswagen ID.7 adottano CCS-ISO 15118-20. Kia EV9 e Ford F-150 Lightning attiveranno il V2G via update software entro metà 2026. Prima di acquistare, verifica la voce “V2G ready” o la presenza del certificato ISO 15118-20 sul libretto.
- Pronte ora: Nissan Leaf, Renault 5 EV
- In arrivo: Kia EV9, VW ID.7, Ford F-150 Lightning
Messaggio-chiave: senza certificazione ISO 15118-20 la wallbox rifiuta la scarica e non maturi guadagni.
Modelli già compatibili sul mercato
La Nissan Leaf resta il modello più diffuso nei test V2G, con potenza di scarica 3,7 kW e garanzia che copre l’uso bidirezionale. La Renault 5 EV punta a democratizzare il V2G nel segmento B, offrendo 11 kW AC e 22 kW DC bidirezionali senza hardware extra.
Modelli annunciati 2025-2026 e verifiche di compatibilità
Kia ha confermato V2G a 10 kW sull’EV9, Ford abiliterà il F-150 Lightning in Europa, Volkswagen aggiornerà la gamma ID. con software 4.0. Verifica la compatibilità tramite VIN sul portale costruttore o chiedi la dichiarazione di conformità al concessionario prima di siglare il contratto.
Quanto si guadagna davvero con il V2G in Italia nel 2025 ?
I test ARERA indicano 350-600 € l’anno per auto collegata 12 h/giorno con 40-60 kWh di batteria.
I guadagni dipendono da tre voci: remunerazione della capacità (fino a 120 €/anno), vendita dell’energia ceduta (0,18-0,25 €/kWh) e bonus di partecipazione pilota (100 € una tantum). Con 8 kWh/giorno ceduti, una Leaf da 40 kWh incassa circa 550 €, coprendo il costo wallbox in 4 anni.
“Risparmio annuo (€) per profilo City, Commuter, Fleet” (dati ARERA 2024-25)
- Capacity market 90-120 €/a
- Energia ceduta 0,18-0,25 €/kWh
- Bonus pilota 100 €
Messaggio-chiave: più ore di connessione = più profitto; il degrado batteria resta <2 % se gestito tra 20-80 % SoC.
Meccanismi di remunerazione: capacity, FID, energia
La remunerazione capacità paga la potenza disponibile anche se non usata, il FID ricompensa la rapidità di risposta, mentre l’energia ceduta genera il grosso del ricavo. L’aggregatore ottimizza l’offerta in tempo reale, massimizzando i guadagni dell’utente.
Fattori che influenzano il profitto (ore di punta, batteria)
I driver principali sono durata di sosta, dimensione batteria, regioni con picchi elevati (Lombardia, Veneto) e tariffe dinamiche. Un veicolo aziendale parcheggiato notturno e diurno può raddoppiare i ricavi rispetto a un’auto impiegata quotidianamente per lunghe percorrenze.
Come attivare un impianto V2G Italia 2025 in casa o in azienda
Cinque step: sopralluogo, wallbox, potenza 6 kW, registrazione GAUDÌ, contratto aggregatore.
Il procedimento parte con la verifica dell’impianto, prosegue con la scelta della wallbox V2G (2.000-4.000 €) e la domanda di aumento potenza a 6 kW (gratuita fino a fine 2025). Dopo l’installazione, l’elettricista invia la dichiarazione di conformità e registra l’impianto su GAUDÌ. Infine, si firma il contratto con l’aggregatore che invierà gli ordini di dispacciamento via app.
- Bonus wallbox domestica 30 %
- Credito d’Imposta 4.0 per aziende 40 %
Messaggio-chiave: chi attiva entro il 31 dicembre 2025 sfrutta oneri di sistema ridotti e bonus extra.
Iter tecnico-burocratico e registrazione GAUDÌ
L’installatore compila la richiesta su Portale Produttori, carica schema unifilare e riceve l’ok dal DSO. Dopo il collaudo, l’impianto viene censito su GAUDÌ per accedere ai mercati di bilanciamento entro 15 giorni lavorativi.
Incentivi e detrazioni disponibili nel 2025
Il bonus wallbox copre il 30 % fino a 1.500 €, il credito d’imposta 4.0 riconosce il 40 % alle imprese, mentre alcune regioni (Alto Adige, Lombardia) erogano voucher aggiuntivi. Sommando i benefici fiscali, il costo netto di una wallbox scende sotto i 2.000 €.
Pro e contro del V2G Italia 2025
Benefici economici e ambientali concreti, ma restano costi hardware e standard in evoluzione.
Pro
- Risparmio 350-600 €/anno
- Stabilità di rete e più rinnovabili
- Minor CO₂: -0,4 kg per kWh ceduto
Contro
- Wallbox ancora costosa
- Pochi modelli compatibili
- Degrado batteria se cicli profondi
Messaggio-chiave: il V2G conviene se percorri <200 km/die e l’auto resta collegata a lungo.
Vantaggi economici, ambientali e di rete
Ogni kWh immesso in rete sostituisce centrali a gas e genera entrate, migliorando la frequenza e riducendo i black-out. Per flotte aziendali il payback è più rapido, grazie a soste prolungate e batterie capienti.
Limiti tecnici, costi iniziali e impatto batteria
La wallbox bidirezionale costa più del doppio di una monodirezionale, gli standard CCS sono ancora in evoluzione e il supporto in garanzia varia tra le case. Caricare la batteria oltre l’80 % SoC aumenta il degrado, quindi servono algoritmi di gestione termica per proteggere l’accumulatore.
Conclusioni
Il 2025 rappresenta la prima vera opportunità di monetizzare l’energia accumulata nella propria auto. Con norme favorevoli, incentivi e modelli V2G ready in crescita, chi investe ora potrà risparmiare, guadagnare e contribuire alla transizione energetica nazionale. Verifica subito la compatibilità del veicolo, installa una wallbox certificata e partecipa ai programmi pilota: il tuo garage può diventare una piccola centrale verde che genera valore ogni giorno.
FAQ V2G Italia 2025
La ricarica V1G sposta l’assorbimento in fasce orarie economiche, ma non restituisce energia. Il V2G oltre a ricaricare permette di scaricare la batteria in rete, guadagnando dai servizi di bilanciamento e riducendo i picchi di domanda.
est ARERA e Nissan mostrano un degrado inferiore al 2 % su cinque anni se i cicli restano fra 20-80% SoC. Molti costruttori (es. Nissan, Renault) includono l’uso V2G nelle condizioni di garanzia.
Oggi 2.000-4.000 €; con bonus statali e regionali la spesa scende di circa il 30 %. L’investimento si ripaga in 3-5 anni grazie ai ricavi di rete.
Attualmente Nissan Leaf e Renault 5 EV. Kia EV9, Volkswagen ID.7 e Ford F-150 Lightning attiveranno il V2G via update software tra 2025-26.
Auto Elettriche, Efficienza Energetica, Mobilità sostenibile, Risparmio energetico