
Quanto dura la batteria di un auto elettrica? Analisi aggiornata e l’importanza del SOH
Le auto elettriche iniziano ad essere sempre più visibili sulle strade ma la domanda su quanto dura la batteria di un auto elettrica continua a suscitare dubbi. Uno dei luoghi comuni è che la perdita di capacità segua una linea pressoché retta e costante, ma la verità è più complessa. Di recente, il nostro GiulioAutopilot ha mostrato con un video i dati della sua Tesla Model Y dopo 3 anni e 80.000 km, registrando un calo di circa il 10%. Volendo guardare più avanti negli anni, non è corretto estrapolare in automatico una “semplice” curva lineare (tipo -10% ogni 3 anni = -20% in 6 anni). Studi e analisi di grandi aziende di telematica, come Geotab, suggeriscono infatti che il tasso di degrado può stabilizzarsi nel tempo, nonché variare in base all’uso e allo stile di ricarica.
Cos’è il SOH e perché è importante per capire quanto dura la batteria di un auto elettrica?
Definizione di SOH (State of Health)
Il SOH (State of Health) è un valore percentuale che indica quanta parte della capacità originaria della batteria è ancora disponibile. Ad esempio, un SOH del 90% significa che la batteria eroga il 90% della capacità iniziale. È un indicatore cruciale per:
- Capire se la tua batteria è in buone condizioni rispetto allo “stato di fabbrica”.
- Valutare l’andamento dell’usura nel corso degli anni.
Come si calcola il SOH di una batteria per auto elettrica ?
In sintesi, si confrontano le prestazioni attuali con quelle dichiarate dal costruttore (o misurate in fase iniziale). I sistemi di diagnostica dell’auto possono eseguire test specifici – come il recente test Tesla citato dal nostro recensore – e fornire un valore SOH aggiornato.
Da un test reale alle garanzie ufficiali delle Case
Molte Case automobilistiche offrono garanzie che spaziano da 8 a 10 anni o 160.000-200.000 km, garantendo di solito un SOH minimo del 70-80%. Ecco un paio di esempi (valori indicativi):
- Tesla: 8 anni o 192.000 km, con un limite di degrado residuo (a seconda del modello).
- Hyundai/Kia: 7-8 anni o 150.000 km, con protezione su difetti di produzione e cali eccessivi.
Le politiche variano da brand a brand, ma tendenzialmente, se la batteria scendesse sotto una certa soglia di SOH prima della scadenza temporale/chilometrica, la Casa potrebbe ripararla o sostituirla secondo i termini di garanzia.
Perché la perdita di carica non è (sempre) lineare?
- Primi cicli di ricarica
- Nei primi mesi può verificarsi un calo più rapido (2-5%), dovuto all’assestamento chimico delle celle.
- Fase di stabilizzazione
- Dopo il primo anno, il calo tende a rallentare, specialmente se l’auto non viene sempre caricata al 100% e non subisce frequenti ricariche ultrarapide in DC.
- Fattori esterni
- Clima: temperature estreme (surriscaldamento o freddo pungente) influiscono sulla salute delle celle.
- Aggiornamenti software: il costruttore può modificare i parametri di gestione della batteria, cambiando l’autonomia disponibile.
- Uso e stile di guida
- Percorsi brevi vs viaggi lunghi, guida aggressiva vs modalità ecologica possono incidere in modo più o meno marcato.
Diverse chimiche di batteria, diversi tassi di degradazione
Non tutte le batterie sono uguali. Le auto elettriche possono montare chimiche diverse che influenzano il degrado nel tempo:
- NMC (Nickel-Manganese-Cobalto)
- Una delle più diffuse, offre buon compromesso tra densità energetica e durata. Tende a degradare in modo moderato ma richiede attenzione su alte temperature.
- NCA (Nickel-Cobalto-Alluminio)
- Molto usata in diversi modelli Tesla, garantisce elevata densità energetica. Sensibile però alle ricariche veloci e a sbalzi di temperatura più estremi.
- LFP (Litio-Ferro-Fosfato)
- Chimica che offre cicli di vita molto elevati e notevole stabilità termica, ma con densità energetica inferiore. Perfetta per chi cerca affidabilità e durata, ma con un po’ meno autonomia.
- LMO (Litio-Manganese-Ossido)
- Meno diffusa nelle auto di ultima generazione; era sfruttata inizialmente per alcuni modelli, ma oggi si preferiscono chimiche più performanti.
In sintesi: ciascuna chimica ha un comportamento di degradazione differente. Lo scenario “ottimale”, “standard” o “gravoso” può variare ulteriormente in base alla tipologia di batteria montata. Ricordiamo che le case automobilistiche integrano nel software di gestione (Battery Management System) parametri avanzati per proteggere le celle e ottimizzare la vita della batteria. Dunque, i dati del grafico che abbiamo realizzato in questo articolo sono utili come paragone indicativo, ma nel reale “quanto e come” durerà la batteria di un auto elettrica dipenderà da una combinazione di chimica, uso quotidiano, stile di ricarica e condizioni ambientali.
Grafico interattivo degrado batteria auto elettrica
Abbiamo ipotizzato un pacco batteria con capacità iniziale di 100 kWh, poi abbiamo delineato tre possibili scenari di utilizzo. Queste linee sul grafico simulano come la capacità residua potrebbe variare anno dopo anno, dal momento dell’acquisto (Anno 0) fino al decimo anno (Anno 10).
- Scenario Ottimale (verde acqua)
- Uso moderato delle ricariche fast, prevalenza di ricariche a potenza ridotta.
- Temperatura ambiente in genere mite, con attenzione a non lasciare l’auto parcheggiata al sole cocente o al freddo estremo.
- SoC (State of Charge) gestito tra il 20% e l’80%. Raramente si arriva al 100% o allo 0%.
- In queste condizioni, il calo di capacità è lento e progressivo, giungendo intorno all’83% dopo 10 anni.
- Scenario Intermedio (arancione)
- Stile di ricarica misto: qualche fast charger nei viaggi lunghi, ricariche in AC durante la settimana.
- Temperature variabili senza particolari accortezze (l’auto subisce più spesso caldo o freddo intenso).
- SoC non sempre tenuto sotto controllo: a volte si arriva al 100%, altre volte si scende sotto il 10%.
- La degradazione risulta più pronunciata, con una capacità residua del 76% intorno al decimo anno.
- Scenario Gravoso (rosso)
- Ricorso frequente alle ricariche rapide ad alta potenza, magari perché si fanno spesso viaggi o non si dispone di un box dotato di presa lenta.
- Temperature estreme (zone molto calde in estate e molto rigide in inverno) e poca protezione dell’auto.
- Batterie portate spesso al 100% o scaricate al limite dello 0%.
- In 10 anni si arriva a circa il 65% di capacità residua, una discesa più ripida dovuta all’usura termica e chimica.
Nota bene: queste curve sono solo indicative. Nella vita reale, ogni batteria ha le sue peculiarità legate alla chimica (NMC, NCA, LFP, ecc.) e il Battery Management System del costruttore incide molto sulla rapidità di degradazione. Tuttavia, questi tre scenari forniscono un’idea di come la cura (o la mancanza di essa) possa influenzare la longevità del pacco batterie ipotetico da 100 kWh.
Consigli rapidi per allungare la vita alla batteria
- Evita lo 0% e il 100% fissi: se possibile, mantieniti tra il 20-80% di SoC (State of Charge).
- Ricariche rapide sì, ma non sempre: le DC fast-charger sono utili in viaggio, ma per l’uso quotidiano è preferibile una ricarica lenta o AC.
- Aggiorna il software: le Case rilasciano update per ottimizzare la gestione termica.
- Attenzione al clima: proteggere l’auto dal caldo estremo o dal gelo prolungato.
- Manutenzione e check periodici: un esame annuale (o a scadenze consigliate) può individuare eventuali anomalie.

FAQ quanto dura la batteria di un auto elettrica
Sì, è abbastanza comune che una piccola percentuale si perda nei primi cicli di ricarica.
Solitamente coprono un degrado “eccessivo” rispetto a una soglia minima di SOH, ma la normale perdita fisiologica è considerata parte del ciclo di vita.
No, è solo un valore medio. Alcune batterie possono mantenere valori migliori, altre peggiori, in base alle condizioni d’uso.
Assolutamente sì. Un 15% di calo su un’autonomia di 400 km significa ancora circa 340 km di range, più che sufficiente per molti usi quotidiani.
No, varia da modello a modello e da come il costruttore gestisce i parametri di carica, buffer e raffreddamento del pacco batteria.
Conclusioni: perché non allarmarsi rispetto a quanto dura la batteria di un auto elettrica?
Uno dei maggiori timori è che la batteria “ceda” o diventi inutilizzabile in tempi brevi. L’esperienza sul campo e i dati aggregati (come quelli di Geotab su migliaia di veicoli) mostrano che il degrado è reale, ma non drammatico, e spesso inferiore alle paure iniziali. Inoltre, le garanzie ufficiali tutelano l’acquirente, e con qualche semplice accorgimento quotidiano si può tranquillamente superare gli 8 anni di vita con un livello di efficienza ancora elevato. Il mondo EV continua a crescere e a perfezionarsi. Il SOH è la bussola che vi guiderà nel capire se il pacco batterie è ancora in forma. Grazie alle continue evoluzioni tecniche, la perdita di capacità non deve far paura: con la giusta manutenzione, le batterie restano efficienti molto a lungo e la mobilità elettrica si conferma una scelta vincente, anche nel lungo termine.
Auto Elettriche, batteria auto elettriche, Efficienza Energetica